TRENO DELLA MEMORIA PUGLIA 2022

INTRODUZIONE

L’idea del Treno della Memoria nasce nell’estate del 2004. Eravamo all’epoca un gruppo di ragazze e ragazzi molto giovani, tra i 18 e i 25 anni. Sentivamo fortissima la necessità di ragionare su una vera risposta sociale e civile da dare alle guerre e ai conflitti attraverso l’educazione alla cittadinanza attiva e la costruzione di un comune sentirsi cittadini europei.
In questi anni abbiamo incontrato e viaggiato con partigiani ed ex deportati. Oggi anche gli ultimi di loro ci stanno salutando, lasciandoci con le nostre debolezze e fragilità. Sentiamo sempre più forte la necessità di difendere la memoria dei fatti di allora e la lezione tratta affinché la memoria non resti solo un monile da spolverare in occasione del 25 aprile o del 27 gennaio.
Fra le testimonianze dei ragazzi e delle ragazze, che tutti gli anni raccogliamo al nostro ritorno, è ricorrente l’espressione “dopo aver visitato Auschwitz con il Treno della Memoria nulla è più come prima”. Per questo abbiamo sempre definito il Treno della Memoria  un pellegrinaggio laico. Un viaggio che  costruisce comunità,  un viaggio che ci contamina, che costruisce una nuova cittadinanza e ci cambia per sempre.  Il Treno della Memoria parla di storia e memoria del passato ma anche di testimonianze ed impegno nel presente. Affinché ciò che è stato non debba più ripetersi dobbiamo riconoscere le  tracce dell’odio e dell’indifferenza già presenti  nella  realtà  dell’oggi e contrastarle con il nostro impegno quotidiano. Soltanto attraverso le testimonianze dirette e “toccando con mano” quello che è stato riusciamo ad avvicinarci alla  conoscenza di ciò che fu il grande processo di produzione sociale di odio e indifferenza che interessò l’Europa e il mondo nel periodo storico trattato. Gran parte della popolazione rientrava infatti in quella che Primo Levi definì  ne “I sommersi  e i salvati “zona grigia”: una sorta di limbo irresoluto che la rese di fatto complice di un orrore che non voleva vedere o che riteneva essere troppo distante. Studiare e visitare Auschwitz e le ferite del ‘900 significa riflettersi nella storia e riflettere sui meccanismi profondi che regolano la  nostra civiltà, figlia di quell’epoca.  
Negli anni il Treno della Memoria ha ricevuto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, il patrocinio della Camera e del Senato e del Parlamento Europeo. Collabora stabilmente con il Museo statale di Auschwitz-Birkenau, con il Museo di Oskar Schindler, con gli Istituti italiani di cultura e con diverse università italiane e straniere.

Ogni anno con il Treno della Memoria partono oltre 150 giovani educatori volontari da tutta Italia che in questi anni di attività hanno accompagnato oltre 30 mila ragazzi e ragazze. Il Treno della Memoria è uno dei progetti più rilevanti al mondo sul tema della memoria della Shoah che prevede la visita al campo di Auschwitz-Birkenau.

IL PROGETTO EDUCATIVO

Il Treno della  Memoria è innanzitutto un percorso educativo e culturale. Da sempre un’esperienza collettiva unica, un viaggio “zaino in spalle”. Non è una semplice gita scolastica, bensì  un circuito di cittadinanza attiva in cui i giovani partecipanti  negli  anni  diventano prima animatori e poi alle volte organizzatori in una catena di  trasmissione dell’impegno.
È un progetto di educazione informale e “alla pari” che sviluppa una strategia educativa volta ad attivare un processo naturale di trasmissione orizzontale di conoscenze, esperienze ed emozioni svolto in un’ottica di cooperazione, rispetto reciproco e solidarietà.
A ciascun gruppo educativo vengono affiancati due o più educatori con i quali, nei mesi precedenti il viaggio, si svolgono attività propedeutiche al viaggio stesso. Attività informali di laboratorio e lezioni frontali costituiscono l’impostazione del nostro decennale metodo volto alla formazione storica e sociale ed alla costruzione di un gruppo protetto che valorizzi le differenze e all’interno del quale ogni partecipante possa esprimersi liberamente.
Nell’ambito del percorso sono costantemente incentivate e promosse forme di espressione creativa ed artistica (musicale, teatrale, video/fotografica e pittorica) volte a preparare e, successivamente, elaborare l’esperienza vissuta.
Il percorso educativo e l’affiancamento proseguono lungo tutta la durata del viaggio e nei mesi successivi al rientro in Italia, in cui vengono proposte, organizzate e realizzate attività di restituzione dell’esperienza vissuta dai partecipanti, rivolte alla cittadinanza. Il percorso educativo è obbligatorio ed è parte integrante del progetto in quanto rappresenta la precondizione necessaria a vivere in maniera consapevole, informata e costruttiva l’intera esperienza sotto il profilo storico, emotivo ed educativo.
L’intero percorso di formazione è validato dal Comitato scientifico dell’Associazione Treno della Memoria, composto da docenti universitari, ricercatori e formatori provenienti da tutta Italia. Esso viene supportato da materiale educativo, didattico e bibliografico consegnato nel corso di ciascun incontro preparatorio nonché da un apposito volume di supporto e analisi storica.

IL VIAGGIO

La scelta di  un vettore lento e  le tante  ore di  viaggio divengono la distanza ed il tempo necessari a distaccarsi  dal  mondo  da cui si è partiti per la formazione di una vera e propria comunità viaggiante composta dai partecipanti e da una rete di organizzatori ed educatori “alla pari” qualificati e opportunamente formati negli anni.
Il Treno della Memoria è un progetto in crescita: dall’edizione 2015, in occasione del 70° anniversario della Liberazione del Campo di Auschwitz, il progetto si è ampliato geograficamente e temporalmente:  “micro-tappe” della durata di due giorni che, grazie alla mobilità offerta dall’autobus, precedono l’arrivo a Cracovia offrendo così ai partecipanti una esperienza educativamente e storicamente più completa.
Quindi  non solamente la  pagina più scura della  storia  moderna, Auschwitz,  ma  uno spaccato significativo del  secolo  scorso attraverso viaggi in luoghi diversi in Europa (Praga, Terezin, Lidice, Budapest), luoghi che rappresentano le sue ferite, i suoitotalitarismi e le sue attuali contraddizioni.
Uno straordinario viaggio lungo i sentieri della Memoria europea. Il XX secolo, quello breve e delle ideologie, come monito per questo
secolo, iniziato senza idee e punti di riferimento.
La memoria dà senso al  futuro, ed è proprio il  “Futuro della Memoria” il  tema fondamentale che caratterizzerà la nostra riflessione ed il nostro impegno per i prossimi anni.
Giunti a Cracovia dalle diverse destinazioni europee, i gruppi  si ritrovano confrontandosi e approfondendo le rispettive esperienze di
viaggio nelle relative “Micro-tappe”.
Il viaggio prosegue nei giorni successivi con le visite guidate in lingua italiana della Città di Cracovia, del Ghetto ebraico, del Museo della Fabbrica di Schindler e dei Campi di Auschwitz e Birkenau. All’interno del Campo di Birkenau, si tiene la consueta commemorazione compiuta dai partecipanti al viaggio e precedentemente preparata da una semplice quanto efficace attività educativa.
La partenza per l’Italia è preceduta da una grande assemblea a Cracovia attraverso la quale collettivamente si rielabora l’esperienza vissuta e la comunità viaggiante si prepara al rientro. La quota di contributo per la partecipazione comprende:

  • Viaggio in autobus turistico con partenza da Bari
  • Pernottamenti in ostello con colazione inclusa più un pranzo a sacco incluso nel giorno della visita ad Auschwitz-Birkenau
  • Ingresso e visite guidate in italiano nelle Città e nei memoriali  previsti nelle “micro-tappe”
  • Ingresso e visite guidate in italiano al Ghetto di Cracovia, Museo
  • Fabbrica di Schindler, Auschwitz-Birkenau
  • Assicurazione
  • Spostamenti interni in autobus
  • Materiali di supporto storico ed educativo
  • Incontri di formazione con i nostri educatori (peer educators) e accompagnamento in viaggio
  • Quota associativa

Viaggio in autobus e pernotto in ostello per 9 giorni complessivi.

COME PARTECIPARE

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